venerdì 18 novembre 2011

Il VUOTO NELL'ACQUARELLO: DIPINGERE QUELLO CHE NON C'E'

Immagine del parco di Lungavilla
Dipingere intorno alle cose, puo' definire l'immagine quanto dipingere le cose stesse.
Prendiamo una foto come questa e con un click, facciamola diventare un negativo, poi osserviamo la staccionata , i tronchi degli alberi, i rami e le foglie....(mi impegno a fare una demo passo a passo
di quello che ho appena dichiarato....il piu' presto possibile.E' che le idee corrono piu' veloci delle mani)


La stessa immagine, in negativo

Dipingendo il cielo, lo spazio tra i rami e intorno alla staccionata, le ombre nel modo giusto, l'immagine dipinta sara' altrettanto suggestiva che se avessimo dipinto tutte queste cose .... in positivo. 
Come?Con pazienza certosina,oppure sportivamente come Nita Engle o Roland Roycraft, con l'aiuto della gomma per mascherare...à la guerre comme à la guerre!

Alcuni pittori di acquarello in negativo, se perdono il bianco carta ci mettono la gouache o gli acrilici.
Percio' se volete provarci,  non fatevi problemi: qualcosa succedera' e potreste anche scoprire che spesso questo trovare il vuoto tra le forme è un grande aiuto per sintetizzare ed interpretare le immagini.

Ne tengono conto i fotografi, i grafici...insomma, la considerazione di quello che sembra vuoto in una composizione è piu' usuale per gli addetti ai lavori di quello che potrebbe sembrare.

La migliore qualita' dell'acquarello è il far risplendere la luce nello spazio della carta bianca.

La  pittura botanica valorizza il fondo privo di colore, ed è una pittura positiva, ovvero dipinge il soggetto stesso.

Chi fa emergere la forma dell'oggetto, attraverso le forme che lo circondano, dipinge le forme negative.

In realta' per tutti gli acquarellisti e nella pittura in generale i due modi di dipingere si usano  contemporaneamente, in minore o maggiore misura, per arrivare al risultato voluto.

Una corrente di pittori, in particolare negli Stati Uniti e in  Canada, si è innamorata a tal punto del metodo che lavora solo in negativo:




E' sempre interessante studiare chi porta alle massime conseguenze una tecnica pittorica, perche' esercitandosi sulle sue lezioni, possiamo scoprire come integrarla al nostro modo di vedere e dipingere .

Nel numero di settembre del Watercolor Artist c'era un Creativity Workshop della pittrice Brenda Swenson, che illustra il metodo.

Nella serie di immagini a lato, Brenda comincia dal disegno, e scegliendo tre colori primari dipinge un fondo bagnato su bagnato.

Successivamente approfondisce gli spazi tra i frutti e le foglie, arrivando a definirli seguendo la tecnica della pittura in negativo, bagnato su asciutto.

Ho scoperto questo modo di dipingere attraverso il libro di Linda Kemp e per quanto non lo abbia adottato integralmente mi ha aiutato a capire gli spazi pieni e vuoti della composizione, e come utilizzarli per dare profondità.

Ho dipinto i melograni secondo la dimostrazione di Brenda ed il risultato finale è stato questo:


Melograni - acquarello 25 x 35 - Rita Vaselli

1 commento:

  1. Cara Rita,
    molto informativo questo tuo post. Grazie
    Nel disegno botanico disegnamo gli spazi vuoti, quando,volendo ritrarre il positivo ci sono delle difficoltà da parte dell'occhio di percepire esattamente il soggetto. Cosicchè attivando la parte destra del cervello, che non verbalizza l'immagine, ma guida la mano al disegno del negativo, si riesce a rilevare il vero margine.
    Si, hai ragione quando dici che il disegno botanico è in positivo ma, quando dobbiamo ritrarre delle parti interne ( ad esempio la colonna delle orchidee), si deve usare il negativo. Anche quando disegnamo gli stami, mettiamo prima il colore sulle parti scure tra uno stame e l'altro ed alla fine creiamo un po di rotondità sui filetti degli stami. Idem per le antere, ovari,ecc.
    a presto renata

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