martedì 31 gennaio 2012

ACQUARELLO ONE-ON-ONE:GUY MAGALLANES

Se c'è una cosa che mi riesce difficile fare in acquarello sono le velature.
Essendo di carattere impaziente, stendere il colore, aspettare l'asciugatura prima di procedere alla stesura successiva mette a  dura  prova i miei nervi.

Acquarello di Guy Magallanes
Nonostante questo o forse proprio per questo, ho sempre ammirato molto i pittori che dipingono così.
Uno dei primi libri che ho acquistato è Glorious GardenFlowers in Watercolor di Susan Tustain Harrison, dove l'autrice spiega con tanta bravura il suo metodo one-on-one, ma in tutti questi anni , seguendo le sue demo, io non sono riuscita a dipingere se non un insetto, un bombo, che era realizzato a piccole pennellate !

Susan T.Harrison insegna a completare i fiori con insetti ... 
Ecco il mio bombo !

Amo  dipingere i fiori e mi interessa approfondire le tecniche di velatura con cui questo soggetto viene affrontato da tanti pittori. Uno degli artisti  che preferisco per la tecnica della velatura è Guy Magallanes, pittore molto conosciuto  negli Stati Uniti e che dipinge soggetti floreali  con colori vividi,un colore per volta (one-on-one).

Guy è un personaggio molto simpatico ,è la star del programma televisivo ART 2 ART, dedicato all'acquarello, insieme a Joyce Faulknor.
Insegna pittura a gruppi di allievi  in un luogo(Filoli) che visto nelle fotografìe sembra un paradiso terrestre,e nel suo  blog pubblica ogni settimana i work in progress delle lezioni (Friday WIP), con  le foto di tutti i passaggi e indicazioni sintetiche,ma dettagliate.

Per visitare il blog di Guy Magallanes e la pagina Friday WIP, clicca qui

Per riuscire a diventare paziente con le velature,mi sto impegnando molto seriamente a seguire l'ultimo di questi work in progress(Dos Rosas) ed in un prossimo post vedrete l'andamento di questa mia sperimentazione di lezioni a distanza,tra California ed Oltrepo' Pavese.

lunedì 30 gennaio 2012

VERSARE IL COLORE:PROVIAMO INSIEME

Questa volta vediamo insieme nel dettaglio cosa succede davvero quando si decide di versare il colore.
Proteggetevi le mani ,se non volete finire come me,con le mani ... nel blu dipinte di blu.


Margherite ad acquarello -Rita Vaselli

 Questo post è   dedicato a chi teme  l'acquarello , per sdrammatizzare la tecnica.Un po' di tempo e la voglia di giocare con il colore e tutti possono avere il piacere di dipingere  qualcosa di gradevole.



Ho riportato il disegno delle margherite con l'aiuto di un lucido e la carta grafite.
Ho passato il liquido per mascheratura sui fiori e sugli steli, usando un pennello fine, ed avendo cura di lavarlo subito dopo l'uso per non rovinarlo. Facciamo asciugare bene la mascheratura.



4 colori della serie Venezia (blu cyan, giallo primario, verde giallastro e indaco), diluiti dentro ex coperchi di  cosmetici, liquidi ma non  acquosi. 4 pennelli sintetici rotondi, uno per colore. Il sapone di Marsiglia è servito per togliere il liquido per mascheratura dal piccolo pennello con cui l'ho applicato.



Ho steso la carta su una tavoletta di compensato, prima con l'aiuto di un nastro adesivo di carta e poi, sul nastro di carta, ho steso un nastro di plastica per favorire la colatura dell'eccesso di acqua e colore.
Ho bagnato il foglio con lo spruzzatore, ed ho atteso che l'acqua penetrasse in profondità. La  rugiada che vedete sulla mascheratura è stata tamponata con fazzolettini di carta.



I colori versati si mescolano tra di loro e prendono la direzione desiderata  muovendo la tavoletta, che è appoggiata su un largo vassoio. Si può guidare il colore in questa fase con l'aiuto di uno spruzzatore,o versando direttamente acqua da una piccola caraffa.Se avete fiato,fate come Lian Quan Zhen,soffiate!





Per fare queste prove non bisogna preoccuparsi troppo, per questo ho usato materiali cosiddetti da studio:
usare carte pregiate e colori da professionisti mi avrebbe tolto il divertimento!!!


Il fondo finito, dopo un giorno di asciugatura, si presentava così.
Ho aggiunto del blu elio di Schminke intorno ai fiori ed ai gambi, trascinandone un po' sui petali, ed ho macchiato il centro delle margherite con arancio di cadmio, tamponandolo con  un fazzolettino di carta.


Quando non ho molto tempo e non posso impostare un lavoro impegnativo,mi mantengo in forma
dedicandomi a queste azioni a metà tra pittura e gioco.Spero che provando a versare il colore su soggetti semplici come questi tante persone si innamorino dell'acquarello,una passione che "colora"la vita!



domenica 29 gennaio 2012

ACQUARELLO MASTER....DISASTER!

A chi non è capitato di trovarsi davanti ad un acquarello che sembrava tanto promettente e poi è rimasto lì, nel limbo delle creazioni a metà? Il più bravo degli acquarellisti ha sempre una piccola collezione di acquarelli che si sono rivelati un disastro!


Un acquarello di Susan Webb Tregay - "Fenced" (la recinzione è
stata aggiunta in un secondo tempo per... soccorrere l'opera)
 Uno dei libri più originali nei quali mi sono imbattuta negli ultimi anni è sicuramente MASTER DISASTER di Susan Webb Tregay. Il titolo mi ha incuriosito veramente tanto e l'ho ordinato tramite Amazon. Se c'erano 5 metodi per soccorrere gli acquarelli disperati io dovevo scoprirlo.

Il libro è articolato in 5 capitoli, ognuno dedicato al soccorso di un acquarello disperato da uno specifico punto di vista. (L'indice di questi argomenti è chiaramente visibile nell'anteprima di Amazon.com a piede di pagina.)




La nostra autrice premette che dipinge su carta Arches, una carta che resiste bene a trattamenti di recupero energico e quindi non si assume responsabilità su altre carte.Tutto il libro è deliziosamente umoristico ed incoraggiante perchè ci fa capire che nell'acquarello la fluidità dell'acqua è sempre una sfida anche per i professionisti.




La necessità di rivedere il lavoro, il reworking, magari dopo qualche tempo in modo da avere una maggiore obiettività, è una pratica comune per  tutti gli artisti. Ritornare sul lavoro può peggiorare la situazione oppure perfezionarla; in questo libro ogni capitolo è un aiuto per andare sempre nella direzione nel miglioramento.
I due capitoli finali del libro riguardano la valutazione del lavoro ed il progresso personale dell'artista, che a questo punto dovrebbe essere diventato più master che disaster.


Master Disaster: Five Ways to Rescue Desperate Watercolors

website di Susan : http://www.tregay.com/

blog di Susan:    http://tregay.blogspot.com/

sabato 28 gennaio 2012

ACQUARELLO TRA CONTROLLO E FLUIDITA'

In un fine settimana come questo, dove sembra buio tutto il giorno, trovare sul web nuovi preview dedicati alle tecniche dell' acquarello mi  aiuta a passare il tempo.
Jan Fabian Wallake in questi brevi estratti dal fimato intero, rende  bene l'idea di come i liquidi per ,mascherare e la disinvoltura nello stendere il colore possano costituire la base di un lavoro fresco e possibile, a vari livelli di esperienza.


Acquarello-Maui  Sunrise-Jan Fabian Wallake -dal libro" Watercolor pour it on !"
Questi video-clip mi  sembrano ideali per far perdere la paura di muoversi con il colore sulla carta, e come tali meritano di essere proposti.  Molti workshop americani, anche nel titolo, contengono le parole "senza  paura".







La soluzione americana per eliminare la paura è un disegno semplice e molto chiaro, e l'uso del liquido per mascherare per avere il controllo totale di tutte le zone che devono rimanere bianche o molto chiare.
Il pittore stesso, crescendo in esperienza ed abilità, sarà sempre meno schiavo della mascheratura, e sempre più in grado di scegliere quanto controllare il lavoro e quanto lasciarsi andare alla fluidità dell'acquarello.
Nel post A SCUOLA DI ACQUARELLO : VERSARE IL COLORE , ho presentato l'autrice  ed il suo libro "Watercolor pour it on!" , adesso potete vederla in azione mentre dipinge acquarelli dove il controllo ottenuto con la mascheratura consente una disinvolta fluidità.

venerdì 27 gennaio 2012

ACQUARELLO MON AMOUR: dall'immagine al segno

Quando mi sono innamorata di questa tecnica, non pensavo quanto in seguito avrebbe coinvolto la mia vita, il mio modo di vedere ed osservare il mondo. Si può diventare acquarellisti nell'anima perfino oltre quello che si riesce a dipingere? A me è accaduto.


Tramonto sulle colline dell'Oltrepò Pavese - Acquarello di Rita vaselli

Ho coltivato per anni  l'attesa di una stagione nella quale il frutto dello studio, delle foto scattate pensando ad eventuali soggetti, e delle emozioni colorate divenisse non  soltanto un'opera o una serie di opere, ma un SEGNO.


I campi e le colline che hanno ispirato il mio acquarello

Ho atteso il mio segno, quel modo univoco di trasformare quello che vedo in acqua e colore su carta, provando tante tecniche ed alla fine ho scelto mia. Tra una malattìa e l'altra, tra un evento inatteso della vita ed un altro ,ho creato nonostante tutto, con testardaggine, lo spazio per concludere la mia "cerca" artistica.
Concludere non è finire, è ripartire di nuovo, questa volta contando su ciò che il cuore sente più vicino ed andare più veloci, perchè la certezza di avere tratto le proprie conclusioni  mette le ali ai pennelli. Acquarello, mon amour: non c'è niente di più appassionante  che dipingere quello che mi piace nel modo che amo!


Il colore del tramonto che ha ispirato il mio acquarello

giovedì 26 gennaio 2012

ACQUARELLO SENZA (quasi) PENNELLO: LA PITTURA INDIRETTA

Una delle caratteristiche più entusiasmanti dell'acquarello è la fluidità con cui può essere usato. Gocce, spruzzi, colature, sono  mezzi per elaborare acquarelli che vedranno il pennello proprio lo stretto necessario
per concludere l'idea da esprimere. Un ACQUARELLO CHE SI DIPINGE DA SOLO? Secondo Nita


Morning at yellowdog river-Nita Engle Watercolor
 
Engle è talmente possibile che ha scritto un libro, con questo titolo. Nita  è conosciutissima in America, da molti  ritenuta un simbolo della pittura statunitense contemporanea (basta osservare le quotazione delle  stampe dei suoi acquarelli).
La pittura indiretta tecnicamente è proprio la pittura basata sul colore che raggiunge la carta in modo un pò alternativo. Non siamo ai livelli del dripping di Pollock, che camminava sulle sue tele per gocciolare la vernice...ma il concetto è molto vicino. Nel video che vi propongo vedete Nita Engle in azione.




Quando si pratica  la pittura indiretta si usa anche molto il  liquido per mascherare le forme da mantenere chiare,e  queste fasi di gommatura e conseguente sgommatura garantiscono un risultato anche a chi non è un mago del pennello, se ci si assoggetta volentieri a questa fatica .

Mountain  Cove  - Nita Engle  ha realizzato gli alberi  con un sistema di stampini
e spiega questa tecnica nel libro "Come fare un acquarello che si dipinge da sè"

April Light,Acquarello di Nita Engle-Una realizzazione di tecniche umide,
 mascheratura,pittura indiretta e pochi perfetti tocchi di pennello
Alcuni  pittori si affidano alla possibilità di creare pittura indiretta lasciando gli spazi bianchi con sistemi diversi dalla mascheratura con i liquidi , come fogli di carta strappata, pezzi di cartone, mentre  altri si affidano alla fluidità dell'acquarello usando lo sfondo creato con la pittura indiretta per il soggetto che sembrerà loro più adatto in un secondo tempo. Mentre Jan Fabian Wallake con la pittura indiretta crea forme un po' stilizzate e quasi vicine all'astrazione, Nita Engle, che ha alle spalle anche una carriera da illustratrice, realizza con la pittura indiretta, abbinata all'uso della mascheratura, paesaggi suggestivi e anche molto realistici.
Nel libro di Nita Engle troverete le bellissime immagini dei suoi acquarelli e i suoi metodi per ottenerli
spiegati con ricchezza di dettagli, per capire tutti i segreti della pittura senza (quasi) pennello.

per sfogliare il libro di Nita Engle, clicca sul titolo

How to Make a Watercolor Paint Itself: Experimental Techniques for Achieving Realistic Effects

per acquistare il libro in Italia, clicca sul titolo sotto

How to Make a Watercolor Paint Itself: Experimental Techniques for Achieving Realistic Effects

mercoledì 25 gennaio 2012

GUARDARE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO


Per Beatrice ogni scatola è magica, ogni foglietto degno di attenzione, poco importa se nel corso del suo studio scientifico degli oggetti , qualcosa viene danneggiato!
Alla scienza si paga sempre un prezzo, fin dal principio.


Beatrice in esplorazione ,dopo la merenda

La mia nipotina sta crescendo tra i suoni di quattro lingue diverse ed è già andata in Cina.
E' bene che abbia tanta curiosità perchè dovrà dare prova di essere in gambissima!
Attraverso il suo sguardo io provo a visionare il mondo come se lo scoprissi adesso.
Al mattino si sveglia, ride e commenta "OH!" "OHOHO!"con  genuina  meraviglia di tutto quello che stava lì già il giorno precedente.

Beatrice "OH OHOHO!"sta osservando qualcosa di nuovo 
 E' una delle sue espressioni attualmente più consuete, e fa sorridere anche noi che le stiamo intorno.
Beatrice vive sempre, QUI ed ORA. La mia nipotina mi  dà ogni giorno  lezioni di filosofìa.

martedì 24 gennaio 2012

UN GIARDINO SPECIALE IN CITTA': L'ORTO BOTANICO

Vivere qualche anno a Pavìa mi ha dato l'abitudine di frequentare un giardino speciale: l'Orto Botanico.
La prima apertura dell'orto corrisponde all'arrivo della primavera e c'è una piccola festa per i bambini, la caccia all'uovo.
C'è  sempre, durante queste aperture al pubblico, la possibilità di fare la visita guidata della struttura scientifica dell'Orto, della Banca dei semi e delle serre che contengono esemplari rari.



Il momento più atteso è maggio, con la spettacolare fioritura della collezione di rose.
C'è un concorso di bellezza per le rose presenti, con l'invito a votare la più bella.



In questo modo di anno in anno i visitatori si fanno una cultura sulle rose e le loro caratteristiche.
L'inverno mette un po' di nostalgìa , la rosa è proprio il simbolo di quello che non c'è...ma sognare  la primavera si può,  guardando  le immagini  scattate nell' Orto Botanico di Pavìa, dove sono valorizzate ad arte queste stupende protagoniste del giardino.


lunedì 23 gennaio 2012

A SCUOLA DI ACQUARELLO: VERSARE IL COLORE seconda parte

Io amo il colore, è l'emozione più forte nella mia pittura. Le forme sono importanti ma il colore è predominante : mi piace dipingere delle forme naturali, come questa ragnatela, al confine dell'astrazione.


Acquarello di Janet Whittle 28x38

Il lavoro che vi propongo è ispirato ad una dimostrazione tratta dal libro di Janet Whittle, "DIPINGERE FIORI E PIANTE", vorrei solo invitarvi a versare il colore nello svolgerlo, invece che a gocciolarlo dal pennello. Un metodo vale l'altro per la libertà che si prova in queste azioni pittoriche, però mentre possedere un bel pennello che sgoccioli ad arte il colore come nella demo può essere difficile, qualche ex misurino di farmaco o di polvere per dado da brodo in casa lo abbiamo tutti.


I misurini dei farmaci o del dado in polvere (come nella foto) sono ottimi per versare i colori

Quindi gli strumenti di lavoro sono i tubetti di acquarello (anche da studenti come la serie della Talens Van Gogh), il liquido per mascheratura per disegnare la ragnatela e le goccioline.. La carta da acquarello da almeno 300 grammi al mq. pressata a freddo, per avere la certezza che il lavoro verrà bene.
Appoggiate la carta da acquarello su una tavoletta di compensato e fissatela lungo i bordi con nastro adesivo di carta.
Disegnate la ragnatela con le goccioline di rugiada... divertitevi nel farlo, le ragnatele non sono perfette, anzi bagnate dalla rugiada hanno linee che si curvano verso il basso per il peso dell'acqua. Se avete a disposizione un giardino e delle ragnatele provate uno spruzzatina d'acqua, in mancanza di rugiada, e la vostra foto sarà convincente.


Immagini di riferimento, disegno mascheratura col pennino e
gocciolature in punta di pennello sulla carta bagnata

Potete ispirarvi alla ragnatela della fotografìa, se non avete una foto vostra. Immaginate aldilà della ragnatela un bel giardino colorato, quello che volete voi, e scegliete colori in armonia tra di loro.
Qui la pittrice ha  usato tre coppie di colori complementari chiari e scuri. Il bello è che usiate quello che sentite come i vostri colori!
Il liquido per mascheratura è stato dato sul disegno iniziale con l'aiuto di un pennino da inchiostro, è un ottimo modo per diventare pratici di questo mezzo utilizzato da grafici illustratori e pittori per ottenere effetti impossibili altrimenti. Se ci saranno gocce di mascheratura in più di quello che avete previsto potete lasciarle, fate che le varie gocce abbiano dimensioni un po' diverse una dall'altra. Invece del pennino, anche un pennellino sottile andrà bene, ma lavate via subito dopo l'uso i residui perchè il liquido lasciato lì, danneggia il pennello.


In queste fasi le coppette di colore versato favoriscono la fusione del colore e l'effetto vetrata

Preparate le coppette dei colori liquidi ma non acquosi altrimenti resteranno chiari una volta asciutti e non avranno impatto. Bagnate tutto il foglio con un pennello o con uno spruzzatore ed aspettate che non ci siano pozzanghere ma che il foglio sia bagnato in modo uniforme: potete muovere il foglio e far scorrere via l'acqua in eccesso. Adesso  cominciate a versare  i primi colori (nella foto verde e viola seguendo un incrocio immaginario (se usate il pennello caricatelo bene ed appoggiate appena la punta creando quasi delle grosse gocce di colore che si spanderà subito nell'umidità).Spingete il colore dove si ferma a causa della mascheratura delicatamente, con un pennello morbido o soffiandolo con l'aiuto di una cannuccia per dirigerlo con il soffio...mirato. Muovere la tavoletta unirà i colori creando altri colori e transizioni morbide.
Appena vedete che la carta dà segni di asciugatura, fermatevi e fate che asciughi tutto perfettamente.
Lavorare sulla carta non più umida puo' danneggiare il vostro bel lavoro.
Lasciare qualche spazio chiaro, darà l'idea del sole che illumina il giardino.
Togliete il liquido per mascheratura, ed ora potete dipingere con un po' di blu cobalto chiarissimo le gocce, lasciando una piccola alta luce bianca nel centro (l'acquarello della demo è 28x38 cm.).
Questa dimostrazione fa parte di un libro inglese tradotto in italiano edito da "IL CASTELLO" ed io ritengo che sia molto adatta per provare a versare i colori e realizzare quel bell'effetto vetrata che abbiamo visto nell'acquarello di Jan Fabian Wallake.

link al post A SCUOLA DI ACQUARELLO: VERSARE IL COLORE parte prima

link al post DIPINGERE FIORI AD ACQUARELLO: LIBRI TRADOTTI IN ITALIANO dove è presentato il libro di Janet Whittle "Dipingere Fiori e Piante" - Editore IL CASTELLO

link per sfogliare l'edizione inglese di Painting Flowers and Plants (Watercolour Tips and Techniques)

domenica 22 gennaio 2012

A SCUOLA DI ACQUARELLO: VERSARE IL COLORE

Versare l'acqua, un gesto semplice.
Versare l'acquarello sul foglio bianco, guidarlo a scivolare sul bagnato inclinando il foglio o con uno spruzzo di acqua.
Il colore si spande e quando asciuga, senza essere toccato dal pennello, sembra bello come una vetrata.

Beachcombers - acquarello di Jan Fabian Wallake - 51 x 71 collezione dell'artista
Avete mai provato?
C'è una pittrice che pone questa tecnica alla base della sua opera artistica: Jan Fabian Wallake .
Dai suoi workshops sono nati molti altri pittori "versatori", totali o parziali.
Alla fine la libertà nell'arte regna sovrana ed ognuno incorpora nel suo lavoro quello che ritiene più adatto all'espressione delle sue idee.
Io voglio presentarvi  un acquarello un po' particolare per i colori forti e per il metodo con cui è realizzato.
Jan F.Wallake prepara il disegno e protegge alcune forme con il liquido per mascherare.

Prime fasi del lavoro: disegno, mascherature e acquarello versato
Jan prepara le coppette con il colore e procede a versarlo. Il lavoro prosegue anche usando il pennello, ma è sopratutto l'aspetto iniziale ottenuto versando il colore a fare sembrare quest'opera un dipinto su vetro invece che su carta.

Il lavoro procede tra pittura diretta e velature versate
Le immagini sono tratte dal libro "Watercolor pour it on!" di Jan Fabian Wallake: questo libro risale al 2001 e mi è stato possibile averlo solo tramite il mercato dell'usato.
Su Amazon.com è possibile curiosare tra le pagine del libro : Watercolor Pour It On!



sabato 21 gennaio 2012

AMICHE DI PENNA, AMICHE DI BLOG

Tanto tempo fa, da studenti, abbiamo coltivato amicizie di penna, che a volte si trasformavano in amicizie vere. Capitava di essere amici di penna con coetanei lontani, inglesi o francesi per migliorare la lingua... Ancor prima del progetto Erasmus le scuole cercavano di favorire la conoscenza di altre culture con questi metodi. I professori di lingue straniere erano i detentori di questi misteriosi contatti. Adesso tramite il blog mi trovo sullo schermo immagini e parole dalla Svezia al Giappone, da Tenerife alla California.



Non avrei mai pensato che tramite i blog si potessero incontrare amici di PENNA!
La prima persona con cui, attraverso un commento, è nata una amicizia, favorita dall'interesse comune per la pittura ad acquarello è RENATA. La vicinanza con Milano ha permesso che ci incontrassimo di persona. Ci siamo scambiate in un primo incontro e poi restituite di recente, i libri d'arte che ci hanno coinvolto di più, e sono stati due momenti molto piacevoli, con una conversazione talmente piena di spunti.
Ne avremo per gli anni a venire! Come dice Renata: "Quanta carne al fuoco!"
La seconda amica, in ordine di tempo, è AnnaRosa e qui la scintilla che ha acceso l'interesse è il percorso doloroso di una malattìa che abbiamo affrontato con la grinta di chi pensa che, se il corpo può ammalarsi, la testa deve rimanere sana, e questa convinzione può trascinare il corpo stesso ad un nuovo equilibrio di salute.
L'impegno comune che AnnaRosa ed io sentiamo è quello di accendere la speranza nelle persone che affrontano problemi simili ai nostri. Credere nelle cure, credere nel valore della vita giorno per giorno, cercare e trovare lo straordinario nelle cose che "sembrano" ordinarie.
Qualche giorno fa, a sorpresa, AnnaRosa mi ha presentato sul suo blog ed io mi sono commossa alle sue parole.
Oggi sono io che vi presento ANNAROSA_ARCOBALENO e  CUCINANNAROSA.

La gioia di vivere, le emozioni, le parole di AnnaRosa sono un punto di riferimento per un attimo di riflessione, sempre sintetica, resa attraverso una grafica particolare del testo.
AnnaRosa pubblica verso il tardi...adesso aspetto il suo post prima di chiudere il Pc.



Care Amiche di Penna, adesso amiche di tastiera e blog, è bello sapere che ci siete, lontane ma vicine per condividere le piccole grandi cose che la vita ci offre ogni giorno.

Per visitare il blog di Renata, clicca APERTA_MENTEBOTANICALART 

AnnaRosa ha due blog : ANNAROSA_ARCOBALENO e CUCINANNAROSA

venerdì 20 gennaio 2012

LA RUOTA MISTERIOSA DELLA VITA

Oggi per me è stato un  giorno diverso da tutti gli altri. Come se si fosse aperta una porta del tempo, all'improvviso Danilo ed io, ci siamo ritrovati nel 1980.
La casa che fino a ieri pareva normale è attrezzata di box, passeggino, lettino, seggiolone.
La giornata è scandita dal tempo di Beatrice, dalle sue tenere esigenze.
Ora l'ultima impresa: il sonno della notte.



Come ci si dimentica presto di quante piccole continue operazioni ruotano intorno ad una piccola vita, e come rapidamente tutto torna alla mente !
E noi abbiamo un sorriso stampato sulla faccia, qualcosa per cui sembriamo all'improvviso più giovani come se la vitalità di questa bambina si riflettesse su di noi, riportandoci indietro nel tempo.
Ecco un altro lato del diventare nonni che mi è giunto inatteso. La parola nonno che sembra sinonimo di vecchiaia, nasconde invece uno strano potere di ringiovanimento.
Davvero  misteriosa  la ruota della vita !

giovedì 19 gennaio 2012

NONNA IO ? IN VIAGGIO ATTRAVERSO IL TEMPO

Non ci ho pensato per anni...mia figlia era giovane e  intenta a studiare, fare esperienze da mettere sul curriculum... ed io mentre andavo a spasso  non mi soffermavo sui bambini o sulle carrozzine.
Ogni tanto sentivo qualcuno parlare della nascita di un nipotino, sentivo l'entusiasmo nella voce e nello sguardo... ma nelle mia mente non si affacciava nulla.
Mi sembrava giusto pensare che la nascita di un nipote non è una istanza, qualcosa su cui si possa intervenire.  Quando sarà...scoprirò come sarà.

L'annuncio che sarei diventata nonna mi ha colto di sorpresa, in un letto d'ospedale, stremata da una operazione di chirurgìa addominale...che non è proprio leggerina.
Tanto digiuno prima e dopo, un po' di trasfusione preoperatoria.
Questa notizia sembrava una luce accesa in un momento buio, un invito a stringere i denti ed andare avanti. Ma neanche nei miei momenti più fantasiosi riuscivo ad immaginare come sarebbe stato diventare nonna.
Per quanto mia figlia abiti lontano, durante l'attesa ci siamo viste spesso.
Io facevo fatica a riprendere peso ma ad ogni sua visita miglioravo un pochino.
Dovevo essere in forma, per andare ad aiutarla almeno un pò, essere forte in testa per comunicarle sicurezza.
E poi venne il gran giorno. E tutta la mia vita da cima a fondo si è inserita in una logica perfetta ed armoniosa.
Coloro che vennero prima, noi che siamo e quelli che saranno dopo. Ed io so che vedrò vivere questa bambina solo fino a...ma è così tenero averla vista arrivare, sarà bellissimo accompagnarla un po' nel suo cammino. Mi fa felice solo guardarla, ed oggi averla per casa, giocosa, in vena di scoperte.


Ha raccolto i pesi di sabbia fermaporta per portarli a spasso come fossero borsette, con entusiasmo
spostandone prima uno,  con fatica allegra, e poi due ,con ancora più allegrìa, così bilanciava il peso.
Beatrice eplora il mondo, afferra i miei pennelli e li assaggia anche un po' ridendo, mi porge da mangiare
quello che mangia, arriva qui come se non si fosse mai allontanata, con gaia fiducia.
Si sente sicura con me. Non ci sono parole per dire di questa emozione così speciale.
Tenendo per mano la mia nipotina sento che posso affrontare con serenita' il mio viaggio attraverso il tempo.

mercoledì 18 gennaio 2012

UNA VITA SULL'ALTALENA: EQUI...LIBRARSI

Quanto mi piaceva da piccola andare sull'altalena !
Il mio papà me ne aveva comprata una e l'aveva appesa ai rami di un bel pino marittimo.
Era in un luogo ben visibile dal laboratorio, dove papà e mamma passavano le giornate di  lavoro .
Eravamo due sorelle, e per equità fu appesa un'altra altalena, per evitare litigi.

Vicino e Lontano, l'altalena degli affetti più cari, sempre Presenti nel Cuore

Andare sull'altalena divenne una questione di turni, perchè la posizione delle due altalene poteva farle collidere.
Però ognuna di noi sorelle aveva la SUA altalena.
E poichè i bambini sono a modo loro amanti del rischio, dopo un po' abbiamo imparato anche ad andare con la sfasatura giusta, usando le due altalene contemporaneamente!
Quando penso alla mia vita ed a tutto ciò che mi è successo, non trovo un simbolo più aderente di questo.

Io ho vissuto in una altalenanza continua, per tutto quello che mi ha circondato.
La piccola famiglia che si è formata intorno a me, è stata come il pino, i cui rami solidi non mi hanno mai lasciato cadere...e perfino altalenare in sincronìa è il simbolo di quando la vita ci ha messo alla prova (per esempio durante la prima malattìa, la forma più grave...) tutti e contemporaneamente.
Imparano presto i bambini ad assecondare il ritmo delle oscillazioni  per andare più veloci su e giù...ecco, seguire il ritmo, senza paura, attendendo le pause senza affannarsi a contrastare ciò che è più forte di noi.
ALTO e BASSO, AVANTI e INDIETRO, SU E GIU' sono solo stadi esterni di un equilibrio che è nato dentro di me, giorno dopo giorno, giocando sull'altalena della vita!
Imparare ad equi...LIBRARSI migliora la vita !

martedì 17 gennaio 2012

DISEGNARE & DIPINGERE:Facile con il tratto pen!

I pennarelli e le penne da cui siamo circondati nascondono le loro attitudini artistiche per chi non ha mai pensato di usarle in modo alternativo agli scarabocchi che facciamo mentre siamo in attesa ,durante una chiamata...dallo scarabocchio all'arte il passo puo' essere piu' breve di quello che si crede.


Un disegno a matita ripassato con il trattopen ed acquarellato

Le penne hanno inchiostri solubili all'alcool o all'acqua : oggi voglio prendere in considerazione pennarelli tipo il trattopen perche' è solubile all'acqua e di solito l'acqua è sempre a portata di mano...molto piu' dell'alcool.

Il mio obiettivo è sdrammatizzare l'arte,se l'ARTE appartiene al Genio,a noi comuni mortali  èsempre concessa un po' di arte quotidiana.E facendo questi esercizi artistici potremo trovare sorprese e piccole soddisfazioni a portata di  mano..e di penna(rello).Inizio schizzando ormai ad occhi chiusi il mio fiore rosa,lo so a memoria...forse anche voi,ormai.

Il disegno ripassato con il pennarello
Proseguo ripassando le linee con il trattopen,sto usando un ritaglio di Letraset pressata a caldo,ma un Fabriano4(grana liscia)  puo' andare benissimo o  una carta da stampante di  grammatura alta e,volendo,  il cartoncino bristol.Niente vieta di usare carta ruvida ma sul liscio...è tutto piu' facile quando si inizia a conoscere questa tecnica.L'inchiostro scorre bene e la sfumatura si allarga con grazia.



Il tratto rinforzato secondo il proprio stile
 Potreste usare qualunque carta ma se non ha un minimo di peso,al contatto dell'acqua la carta si danneggia e se si rovina uno schizzo promettente poi ci restate male! Quando l'acqua entra in gioco la carta deve essere sempre adeguata.

Prime lavature,usate l'acqua con parsimonia...

L'inchiostro nero rivela,molto piu' che nelle foto(oggi dalle finestre non entra luce e la luce artificiale per le foto non è il massimo) sfumature violacee e madreperlate...ogni pennarello nero  solubile ha una personalita',c'è quello che tende al blu,quello che vira sul rosso ed anche sul verde...provate e vedrete!
Per  bagnare i tratti ho usato un pennellino a lingua di gatto, sintetico ,contiene poca acqua e va bene per questo lavoro.Usate poca acqua(anche un pennello rotondo non troppo grande andra' bene quanto quello che ho usato io) e guiderete bene lo scioglimento del tratto.


Un disegno al giorno... leva il medico di TORNO
 Per collegare le parti scure al bianco, creando i mezzitoni.lasciate che lo schizzo sia di nuovo asciutto (usando poca acqua non ci mette molto,pero' dare tempo alla carta di asciugare non la danneggia)e riprendete ad inumidire con un pennello rotondo,tipo questo sintetico della "da vinci" (n°10)che permette di sfumare con
morbidezza,rispetto al primo che ho usato. Ma non fate troppi interventi,gli schizzi sono fascinosi così,con quel tocco di presto fatto e spontaneo che un pennarello vi permette ogni momento.Tra quando fate il disegno e quando usate l'acqua può passare del tempo  perche' il trattopen continua ad essere solubile.Chi di voi mi legge perche' ha in mente di  fare qualche prova d'artista...adesso puo' farlo con il minimo del materiale possibile.E' facile con il trattopen!

Disegnare facile: con i pennarelli!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...